

Carlo Vighi
50 anni di attività artistica
Tra classico e contemporaneo
Carlo Vighi è un pittore professionista attivo a Volta Mantovana (MN), con un percorso artistico iniziato negli anni Sessanta e sviluppato tra pittura classica e ricerca contemporanea.
Affiancando alla pratica artistica una profonda attività di studio, ha dedicato anni all’approfondimento delle tecniche pittoriche antiche, in particolare fiamminghe, alla “caccia del segreto” che ha guidato molte delle sue sperimentazioni.
Ha insegnato pittura e disegno a numerosi allievi, molti dei quali hanno poi intrapreso percorsi artistici indipendenti.
Accanto alla carriera pittorica ha mantenuto un’attività professionale di alto livello come consulente in ambito comunicazione e marketing, con due lauree e un curriculum manageriale consolidato.
Questo sito raccoglie l’intero percorso pittorico, tra collezioni classiche, opere contemporanee e grandi cicli tematici, documentando oltre cinquant’anni di ricerca e attività artistica."

Collezioni classiche
Composizioni, ritratti e vedute
Radici figurative
Le collezioni classiche di Carlo Vighi si sviluppano in un lungo arco di tempo, dal disegno giovanile alla piena maturità pittorica.
Il nucleo più importante è costituito dai ritratti, eseguiti con attenzione al dettaglio, alla verità fisionomica e alla profondità espressiva.
Uomini, donne, bambini, animali: ogni volto è una presenza, ogni figura una ricerca silenziosa di equilibrio tra la realtà e la sua trasfigurazione.
Accanto ai ritratti, le opere di questa sezione comprendono nature morte, paesaggi, composizioni simboliche e figure a grandezza naturale.
È in queste tele che si manifesta la piena padronanza tecnica maturata negli anni di studio: dalle matite ai pigmenti, dalla luce alla struttura, ogni elemento è parte di una costruzione rigorosa, ma mai fredda.
Queste opere sono il fondamento del percorso, e ancora oggi parlano con la forza di ciò che non passa."

Collezioni contemporanee
Nuovo linguaggio
La materia come pensiero
Nelle collezioni contemporanee di Carlo Vighi, la pittura diventa una forma di pensiero incarnato.
La superficie non è decorazione, ma luogo di tensione, memoria e resistenza.
Alla base di queste opere, una riflessione condivisa con la filosofa Monica Daccò ha aperto il cammino verso un nuovo linguaggio plastico ispirato al concetto di heteros, inteso come dualità relazionale e limite fecondo.
Ogni ciclo contemporaneo nasce da un’opera madre che porta nel titolo “Heteros”, configurandosi come soglia originaria e generativa. In esse, la differenza diventa forma, e la forma diventa incontro.
Materia, gesto, colore, vuoto: ogni opera nasce da un dialogo con il tempo, con la fatica, con la necessità di trovare un ordine possibile nel disordine del reale.
Temi come “La materia”, “La polis”, “I labirinti”, “Le tracce” attraversano cicli autonomi ma connessi, come tappe di un cammino interiore.
In queste opere il rigore tecnico si dissolve per lasciare spazio all’urgenza, alla verità, alla sintesi.
Una pittura che non cerca di rappresentare, ma di dire ciò che resta, ciò che non passa, ciò che ancora chiede di essere visto."

Ultime opere
Arte come testimonianza
Coscienza della storia
Nelle opere più recenti, la pittura di Carlo Vighi si confronta direttamente con la storia e la cronaca. L’immagine non è più solo spazio estetico o simbolico, ma campo di tensione tra memoria e presenza.
Bataclan, Charlie Hebdo, e altre opere nate in questa fase non illustrano eventi, ma li raccolgono, li interrogano, li restituiscono come segni vivi, tracciati nella coscienza.
È un linguaggio nuovo, che fonde disegno, scrittura, forma e gesto, in una struttura complessa e partecipata, dove ogni volto è figura collettiva, e ogni dettaglio diventa documento.
Queste opere non chiedono di essere capite, ma ascoltate: sono atti visivi, aperti, fragili e forti, come la realtà da cui provengono."











